Una settimana cortissima ma comunque pienissima, la mia.
Ma credo quella di tuttə, se non altro perché “dobbiamo chiudere tutto entro giovedì” sarà stata la frase più detta in ogni meet, in ogni ufficio, in ogni chat di lavoro su Whatsapp, in ogni mail che sperava di trovarci bene. O no?
Io che lavoro da freelance non sono così vittima di questa retorica, ma in generale ho dovuto rispettare scadenze. Avevo parlato della mia incapacità organizzativa qui, che non è migliorata ultimamente, ma dopo aver provato altri strumenti di organizzazione, posso affermare che Notion resta il mio preferito.
Detto ciò, novembre, eh? Come ci arriviamo a questa undicesima tappa? Io è da un anno che dormo con dei fogli sotto il cuscino in cui in questo periodo circa, nel 2023, avevo scritto le mie intenzioni e una sorta di lettera alla me stessa del 2023, immaginando di scriverla nei panni della versione di me che speravo di diventare entro l’anno successivo, raccontandole obiettivi raggiunti, ostacoli superati, persone incontrate. Non ho ancora avuto il coraggio di rileggerla e penso attenderò dicembre per essere proprio sicura che sia passato un anno (la mente sopraffina che non sono altro mica ha scritto la data sul foglio), sono certa, però, che lo rifarò anche quest’anno per l’anno prossimo. Alcune cose saranno le stesse, altre avranno un upgrade di desiderio, perché qualche obiettivo che avevo scritto l’ho raggiunto e ne vado fiera.
Se vi va, fatelo anche voi, a me ha aiutata tantissimo durante l’anno: vedere quei foglietti ogni mattina e ogni sera, posizionarli sotto il cuscino e assicurarmi che non sparissero fra le lenzuola o peggio in lavatrice quando le cambiavo, è stato come prendermi cura di me, dei miei sogni e anche proteggere la Giulia indifesa con paure e aspettative che, mentre scriveva, pensava solo: “speriamo.”
L’amore si manifesta?
Uno dei traguardi che non scrissi su quei fogli, fra quelli che mi immaginavo di ottenere è l’amore. Non ho manifestato per avere un fidanzato. E mentre riflettevo su quanto stessi scrivendo e non scrivendo, non potevo fare a meno di chiedermi: “non lo metti come desiderio perché hai paura?”
Io sono un po’ spaventata dalle relazioni anzi, più che altro, non avendone mai avuta una, ho paura di stare male. Sono mai stata male per ragazzi? Sì, ma è sempre stato perché tutto d’un tratto non ero più interessante per loro e spesso questo disinteresse non era accompagnato, ora non dico da una spiegazione, perché a volte non è nemmeno giusto pretenderla, ma almeno, che so, da un avviso del tipo “Ehi, stronza non me ne frega più un cazzo di te, ma come se avessi accettato grazie cià a mai più o a fino a quando non tornerò a caso dopo mesi di assenza”. Io mi sono sempre interfacciata con il lato irrispettoso delle relazioni, poche volte sono stati gentili con me a chiudere o a declinare la mia offerta, quindi non ho bene in mente il concetto di “maturità” di una relazione.
Posso affermare che non sia colpa mia, perché coniglia si, maleducata mai.
C’è poi da dire che io da sola sto bene, quindi non mi pongo mai minimamente il problema di avere qualcuno accanto: badiamo, il problema no, l’ipotesi sì. Ho amiche che piangono o peggio si sentono fallite, incomplete, sbagliate perché non hanno il fidanzato o la fidanzata (ma di solito sono etero, CHISSÀ PERCHÉ) e per me è una reazione così tanto inconcepibile che vorrei solo menarle, giuro. Sono poco democratica in questo, sue me.
Detto ciò, non è che non senta il desiderio di una persona accanto, è che non ne sento il bisogno e soprattutto non credo sia una cosa “manifestabile”: per me manifestare significa incentivare le mie capacità per raggiungere gli obiettivi che voglio. Poi chiediamo anche salute, affetto, serenità, certo, ma per me manifestare è un’azione utile al processo di miglioramento della propria vita, e il miglioramento lo dobbiamo attuare noi. Dunque come posso chiedere “un ragazzo”? L’unico effort che potrei garantire per ottenerlo è, boh, iscrivermi a un’app (un’altra) di dating? Uscire di più?
Quindi dopo essermi chiesta se avessi paura di manifestare l’anima gemella, mi sono risposta che no, non è paura, è ottimizzazione delle energie, che mi servono a manifestare altro. Poi oh, in effetti a oggi l’anima gemella non è arrivata, quindi c’è coerenza.
Manifestare non è stupido
Ma dipende da come si fa. Ho cercato articoli e video a riguardo, ma non ho voluto condividere i risultati perché quelli che ho trovato generalizzano molto questo processo: non mi sento in sintonia con le donne californiane che affermano che con l’arte del manifestare hanno trovato l’amore, i soldi, il successo. Non tanto perché non ci creda, potrebbe benissimo essere che abbiano detto tre volte allo specchio “voglio trovare un fidanzato” e si siano innamorate del finance guy beccato da Starbuck’s in coda due ore dopo, quanto perché secondo me è un metodo di comunicazione distorto e che non abbraccio. Non è stupido manifestare, se decidi di concentrare le tue energie ogni giorno per cercare di capire un po’ di più che persona vuoi diventare e ti impegni a focalizzarla, se dedichi del tempo a pensieri di qualità e se cerchi di impegnarti nel circondarti il più possibile di serenità e nel restare propositivə verso i tuoi desideri, che dipendano da te o meno.
Se vuoi provare, hai tutte le capacità per farlo. Se proprio vuoi un incentivo, accendi un palo santo, così tanto per percepire il mood sciamanico.
Leggere, vedere, ascoltare
Questa settimana ho principalmente portato avanti letture e serie tv che già avevo iniziato le scorse settimane, tra cui 1984 di Orwell, le serie Kevin can F**ck himself e Hanno ucciso l’uomo ragno (che ho anche recensito brevemente con gli amicissimi di Cult Pop e in settimana esce il video). Ma ci sono delle new entries che vi menziono:
📚LIBRI📚
Lo straniero - Albert Camus
Consigliatomi qualche settimana fa da un amico, l’ho trovato nella sezione Libraccio alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano e, visto che non mi piaceva molto l’edizione, non l’ho comprato ma l’ho iniziato mentre ero al bar della libreria. Ne ho letto quasi metà perché è molto breve ed è diviso in due parti, mi sta piacendo moltissimo. Stando al punto in cui sono arrivata io, il protagonista scrive una sorta di diario, con frasi molto corte e pensieri molto semplici, quasi come se li rovesciasse sulle pagine direttamente dalla testa. Il libro inizia con un lutto che però viene trattato in maniera quasi circostanziale, come se servisse a farci sapere altro del protagonista. Posso dire che non ho ancora capito dove andrà a parare o di cosa parla la trama, di preciso? Eh, lo dico perché è così. Non mi sono nemmeno informata, a dirla tutta, ma la confidenza in cui mi sono sentita essere con l’autore non mi ha dato il bisogno di farlo. Lo recupero in un’edizione che mi piace e lo proseguo sicuramente.
📺SERIE TV📺
In Vogue - Disney +
Questa docuserie di 6 episodi la sto CENTELLINANDO. La amo di più a ogni minuto che vedo. Racconta la storia di Vogue e del cambiamento subìto da quando Anna Wintour ne ha preso le redini. Dentro c’è tutto: gli abiti iconici e come hanno cambiato le sorti della storia del fashion, l’evoluzione delle copertine, le fasi della moda, l’avvento delle modelle, il sorgere delle star del cinema attraverso il red carpet, il Met Gala, la nascita e la fine di stilistə scolpitə nel firmamento della moda. Tutto. Se volete conoscere la storia della moda, farlo attraverso la storia di Vogue è un’ottima mossa.
🎬FILM🎬
Challengers - Prime Video
Grande successo di Luca Guadagnino che io non avevo ancora visto ma che mi è piaciuto tantissimo. Le carriere di tre tennisti si incrociano e così anche le loro vite. Una Zendaya INCREDIBILE. Una fotografia e un sonoro che raccontano i momenti del film senza il bisogno delle parole, spesso tagliate fuori per lasciarci godere la storia tramite i rumori e le immagini incredibilmente costruiti. Una trama che dà un’enorme soddisfazione a noi che la seguiamo, perché ci fa entrare in confidenza specie con i due protagonisti maschi, interpretati da Mike Faist e Josh O'Connor, in un gioco d’intesa silenziosa che somiglia moltissimo al tennis. Se non vi piace questo sport o non lo conoscete, non preoccupatevi, non serve, il film vi piacerà comunque. Al massimo dopo vi piacerà pure il tennis.Romeo è Giulietta - Sky
Devo essere onesta: un film che sai dove andrà a parare fin dai primi fotogrammi. Vittoria (Pilar Fogliati), per un precedente scomodo di cui si è macchiata nel mondo del teatro, non viene più scritturata ma, camuffandosi da ragazzo, otterrà il ruolo di Romeo in Romeo e Giulietta, pièce che sarà portata in scena al famoso festival di Spoleto, con la regia del rinomato Federico Landi Porrini (Sergio Castellitto)
Il classico film “caruccio”, che per me poteva essere pure più corto. Si lascia guardare, ma niente di più.
🎭TEATRO🎭
Les misérables - Teatro Arcimboldi, Milano
La compagnia inglese de Les Misérables arriva per la prima volta in Italia, a Milano agli Arcimboldi, dal 14 al 24 novembre. Ci sono ancora date e orari disponibili, non siate stupidinə, andateci. I biglietti partono da 28 euro in su.
C’est tout. Vogliatevi bene.
A sabato prossimo.
Giulia